Ricercatori IFN su Science

L'articolo “Chemotherapy-induced anti-tumor immunity requires formyl peptide receptor 1”  descrive unimportante ricerca riguardante la necessità per i pazienti oncologici che le cellule del sistema immunitario esprimano un particolare recettore affinché si possa procedere con chemioterapie che promuovano una risposta del sistema  immunitario verso il tumore stesso. È quindi un ulteriore passo in avanti verso una migliore comprensione di come legare la scelta delle terapie da somministrare ai pazienti oncologici allo screening genetico dei pazienti stessi. La partecipazione dei ricercatori dell’IFN a questo lavoro - guidato dall'equipe del prof. Guido Kroemer, considerato uno dei più importanti scienziati nel campo della comprensione dei processi alla base dello sviluppo e della lotta ai tumori (http://www.kroemerlab.com/index.php/biography) - è frutto del lungo lavoro fatto insieme al gruppo del dott. Fabrizio Mattei dell'Istituto Superiore di Sanità per lo sviluppo di modelli del sistema immunitario su dispositivi microfluidici. È stato grazie a questi modelli su chip, campo in cui il gruppo congiunto CNR-IFN e ISS è tra i leader al mondo, che è stato possibile visualizzare in tempo reale il movimento delle cellule del sistema immunitario in presenza di tumore e l'interazione e che si viene ad instaurare tra questi al variare del trattamento farmacologico cui viene sottoposto il tumore. In prospettiva la ricostituzione su chip microfluidici di interazioni tra diversi gruppi di cellule è un notevole passo in avanti sia per la riduzione dell'utilizzo di animali in laboratorio, sia per la migliore visualizzazione e misura di processi biologici complessi, grazie alla compatibilità con i moderni microscopi.

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